Come nasce un’idea

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Vi siete mai chiesto come nasce un’idea? È un concetto un po’ difficile da maneggiare, quindi che facciamo? Scomodiamo gli scienziati costringendoli a darci una spiegazione non verificabile? Sia mai! Platone e i filosofi tutti? Interessante, ma sarebbe un po’ lunghetta.. e allora, in una splendida giornata di primavera tanto tanto desiderata come quella di oggi, propongo di parlarne nel senso più Romantico possibile.

Eh già, oggi la mia mente è lost in thought e pur non trovandomi seduta sulla riva di un fiume, i cespugli fuori nel mio giardino sembrano proprio color oro cremisi, emettono bagliori colorati che sembrano quasi bruciare come per il calore del fuoco…e poi… e poi vi riporto il brano originale, per me altissimo, che descrive perfettamente il momento della concezione romantica dell’Idea:

“Il fiume rifletteva qualunque tratto del cielo avesse scelto, così come il ponte e l’albero infuocato, e dopo che lo studente universitario aveva attraversato in barca a remi quei riflessi, questi tornavano a richiudersi completamente, come se non fosse mai passato. Era un luogo nel quale si sarebbe potuti rimanere seduti giorno e notte, immersi nel proprio pensiero. E questo pensiero aveva tuffato la sua lenza nella corrente.

Questa aveva ondeggiato, un minuto dopo l’altro, qua e là tra i riflessi e le erbacce, lasciando che l’acqua la riportasse a galla e poi la facesse affondare di nuovo, fino a quando – immaginate quel rapido strappo –

l’improvviso agglutinarsi di un’idea all’estremità della lenza: e poi la delicata manovra per tirarla fuori dall’acqua e la cautela nel metterla giù…


Ma ahimè, una volta adagiata sull’erba questa mia riflessione appariva davvero piccola, davvero insignificante; come quei pesci che il pescatore accorto ributta nell’acqua perchè diventino più grossi e un bel giorno vengono cucinati e mangiati.


… Ma per quanto minuscola, pure essa godeva di quella misteriosa proprietà che appartiene al suo genere – una volta risospina nella mente diventava di colpo entusiasmante e importante; e mentre guizzava e sprofondava e balenava di qua e di là, sollevava tanta acqua e un tale tumulto di idee che era impossibile starsene seduti tranquilli.

Questo splendido brano l’ho tratto dal libro “Una stanza tutta per sè” di Virginia Woolf

Le immagini: Arts and Crafts

 

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